La Campania turistica cambia, l’Irpinia è ancora ferma.

In passato (2014) la Regione Campania ha riformato il sistema turistico con una nuova legge e ne ho già ampiamente discusso qui.
Tra le varie novità previste le più rilevanti sono la soppressione degli enti provinciali del turismo (EPT) in favore di un’agenzia di promozione unitaria che si occuperà della promozione dell’intera Campania, e l’istituzione dei Poli Turistici Locali.

La buona e grande novità prevista da questa legge, che tra un po’ compirà due anni e che attende ancora i decreti attuativi, si presenta proprio in questi Poli e che di fatto prevedono la possibilità di costruire “destinazioni turistiche” dal basso facendo confluire al suo interno soggetti pubblici e privati.

Il punto forte della riforma del settore sono gli ambiti territoriali omogenei (ATTO) “aree delimitate in cui, per storia turistica o per chiara potenzialità, sono organizzate ed ottimizzate le offerte dei servizi pubblici e privati per il turismo e dove sono integrati il patrimonio umano, ambientale, produttivo e culturale del territorio”, che potenzialmente avranno una maggiore capacità di mettere insieme territori con caratteristiche similari, ma che non ricadono necessariamente nello stesso ambito provinciale (come accadeva con gli Ept).

Per il settore turistico questo passaggio è fondamentale: il turista infatti non vede confini istituzionali (come erano presenti con gli EPT su base provinciale) e riuscire a coordinare e promuovere dei territori che potenzialmente possono essere dei prodotti turistici completi e uniformi è un grande vantaggio.
Secondo la legge l’individuazione di questi ambiti spetterebbe alla Regione ma è anche possibile che i territori si propongano alla stessa autonomamente, atto che stanno facendo in molti, ma che in Irpinia non vede ancora nulla a riguardo.

Riuscire a costruire un ambito territoriale omogeneo prima che lo faccia la Regione può avere numerosi vantaggi in termini di finanziamenti, di promozione turistica e di realizzazione di prodotti turistici appetibili, nonché di anticipo dei lavori rispetto al futuro che sarà.

Il Salernitano e il Beneventano si stanno muovendo, vari territori hanno costruito ATS finalizzate a Poli Turistici Locali, l’Irpinia purtroppo non si muove (in passato ho sentito di sistemi turistici locali, ma poi più nulla https://stlirpinia.wordpress.com/).
Se la Regione dovesse, ancora una volta, individuare come ATTO l’Irpinia intera, forse ci sarebbe un grande errore non essendo la stessa del tutto omogenea e spendibile come prodotto turistico unitario.

E’ dunque giunta l’ora di avviare un dialogo pubblico/privato in questa direzione volto a proiettarsi verso la nuova legge regionale e alla nuova modalità di promozione e costruzione dei prodotti turistici.
A quando le prime ATS nella Valle del Sele, nella Valle dell’Ufita, nell’area del Partenio, nell’Alta Irpinia, allora?
L’Irpinia turistica purtroppo già non esiste, allora questo territorio vuole ancora una volta rincorrere le scadenze e farsi calare dall’alto le decisioni, oppure vuole svegliare questo settore e correre nella giusta direzione?

La Regione Campania indica chiaramente la necessità di superare i campanilismi nel turismo, per una volta che la strada indicata è giusta seguiamola, dialoghiamo e costruiamo le destinazioni irpine una volta per tutte, dal basso e insieme.

P.s. Speriamo che qualcuno legga.

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