Dal giorno dopo in cui sono uscito dall’università (era il 2008) mi sono sempre chiesto quali potessero essere le prospettiva di crescita e di sviluppo turistico del mio Comune, settore nel quale ho sempre creduto e investito per un’intera vita.
Oggi, dopo dieci anni di proposte e battaglie, di viaggi ed esperienze lavorative all’estero e in Italia, nel settore pubblico e in quello privato, ho maturato sempre più la consapevolezza che si può fare.
10 anni fa immaginavo già un Comune che fosse leader nel settore e che desse da mangiare a tutte le generazioni come la mia, e alle successive, solo grazie a questo settore.
Ne vedevo, (e ancora oggi in parte ne vedo), grandissime potenzialità.
Vedo Caposele tra 10 anni e me lo voglio immaginare insieme a voi.
Immaginiamo che le cantine del parco saure fossero aperte a tutti, tutti i giorni, con visite guidate all’interno che ne spiegano le caratteristiche uniche, dove il termine del tour è un brindisi sul Campanile a base di prodotti tipici, con un chioschetto nel recinto verde che vende il tutto.
Immaginiamo che i soldi investiti in vari interventi in questi anni, fossero investiti nel museo della tradizione di Caposele, con la storia della matassa, dell’amaretto e del muf’letto e al termine del percorso ci sia una dimostrazione pratica di come si producono, con la descrizione del processo.
Immaginiamo che il nostro comune, ogni anno, abbia un calendario degli eventi di punta, programmato in tempo e supportato finanziariamente anche dalla Regione Campania e non, promosso con gli strumenti giusti.
Immaginiamo che lungo il corso del Sele ci sia un mulino vecchio recuperato, magari quello che vediamo lungo la Strada Provinciale, ricoperto di erbacce, che funziona davvero, che produce farina e dimostra come la si faceva un tempo.
Immaginiamo che le Sorgenti di piazza Sanità, fossero essere visibili dall’alto, al centro di quel grande prato verde con delle cupole di vetro dalle quali potesse essere visibile la roccia via dalla quale sgorga l’acqua della sorgente.
Immaginiamo un ufficio accoglienza a Materdomini, perfettamente integrato nel contesto, con dentro una persona pronta a dare informazioni su tutta la Valle, a prenotazione visite guidate e indicare quali sono i servizi in loco.
Immaginiamo di avere un sito web ufficiale del Comune di Caposele e di San Gerardo efficiente e aggiornato, in almeno 2 lingue e un team di social media management che gestisce la presenza online del nostro territorio.
Immaginiamo che a guidare i turisti all’interno del nostro territorio tra tutte questi elementi siano delle guide certificate e professionali che vivono di questo, messe nelle condizioni di essere dei professionisti del turismo che raccontano Caposele, che pagano le tasse e mettono da parte contributi previdenziali che permettano di avere una pensione a fine carriera.
Immaginiamo l’uso del centro Fieristico a pieno regime, con convegnistica da varie parti del mondo, medici, avvocati, notai, che si riuniscono nelle loro convention a Caposele, mangiano, dormono e vivono il territorio anche a Febbraio.
Immaginiamo che intorno alla montagna nasca un turismo sostenibile fatto di sentieri e trekking, legato al Parco dei Monti Picentini, gestito da gruppi di amanti della montagna con conoscenza approfondita di ogni vetta, mettendo in vendita il nostro vero “Santuario dell’Acqua”: le montagne.
Immaginiamo anche solo per un secondo che tutto il nostro territorio non venda “cose” ma venda “esperienze”, quelle che si possono vivere solo qui e in nessun altra parte del mondo.
Esperienze uniche che tanti acquisterebbero, da innescare, avviare e vendere al mondo puntando anche ad un turismo che non è solo massa ma anche qualità, reddito, vita.
Io lo sto immaginando, ma penso davvero che questo sia il turismo di cui abbiamo bisogno, e penso anche che si possa fare.
Destagionalizziamo, aumentiamo le persone che dormono qui, promuoviamo bene, facciamolo da domani con professionalità e tutti insieme.
Io ci credo.
Vivi una nuova stagione, scegli la Primavera!