Sul cucuzzolo dell’Irpinia d’Oriente… a Cairano.

Una linea sottile immaginaria collega l’orlo del precipizio europeo al nostro prossimo punto dell’Irpinia, oggi d’Oriente.
Dalle Aran a Cairano il balzo è sempre “breve” usando la mente di chi viaggia, ovviamente. Per un viaggiatore, infatti, le distanze non esistono.
Il collegamento è dato da una linea sottile colorata di verde lunga 3000 km, una linea immaginaria che si crea all’interno della mente del viaggiatore quando si trova davanti allo spettacolo delle nature incontaminate caratteristiche comuni di questi luoghi, dove l’atmosfera colora i pensieri di chi vive quel momento.
Cairano in Irpinia è un paese inesistente nell’immaginario del turista comune, ma per il turista allocentric è una scalata alle emozioni del viaggio dove l’arrivo regala un’affacciata sulla terrazza naturale più spettacolare dell’Irpinia.
Siamo sempre qui per questo, per portarvi a scoprire luoghi Irpini dove non andreste mai, ma che vivere è una necessità.
A Cairano, come alle Aran, le sensazioni fanno il tuo viaggio.
La scalata al cucuzzolo ti porta in luoghi che sono la sintesi di scorci di vita vissuta ai lati di una natura che rende l’atmosfera irreale.
Le cantine abbandonate che ritrovi immediatamente dietro al centro ti rinviano a pensare che quella era una comunità viva che il progresso sta portando via…. Ma il cucuzzolo è in alto che ti guarda sfidandoti, fiero di se.
Allora accogli la sfida e ti poni in competizione, la voglia conoscerlo e scoprirlo diventa esigenza.
Ti sposti nella piccola e accogliente piazza IV novembre, protetta dalla chiesa di San Leone, raccolta e potente, dove inizi a pregustare pezzi d’Irpinia ricoperta dalle pale eoliche delle due Bisaccia.
Il cucuzzolo è vicino…. e il tintinnio delle campane accompagnata la tua scalata scandendo il tempo che qui non passa mai, ritma i tuoi passi e ti convince che qui l’Irpinia c’è e vive, lentamente.
Su in alto, quando sembri arrivato cogli il primo tesoro: lo skyline lucano ti coccola e ti si fotografa dentro, ti sorprende e ti convince che sul cucuzzolo c’è di meglio.
L’inoltro nel centro storico accolto dal vecchietto biasito dal tanto rumore inusuale ti inserisce in un centro ricostruito a strati, con colori, materiali e tecniche diverse che si intersecano in un piccolo mosaico di case intrecciate a stradine labirintiche. Riconosci l’arrivo sul cucuzzolo.
I saliscendi e i sottopassi di guidano nell’ultimo tratto di natura calpestata prima dell’arrivo.
I paesaggio irpino che ti accoglie è caloroso e inusuale, un misto di modernità e natura, fatto di un lago artificiale buttato in mezzo ad una valle, della visione dell’abbandonata vecchia Conza della Campania. Il Lago di Conza si mostra nella sua interezza, nel pieno della sua espansione e della sua potenzialità. Gli uccelli e le farfalle riassumono il tuo stato d’animo che inevitabilmente è silenzioso. Il campi coltivati sottostanti ti trasmettono la fatica e la voglia di fare di questa terra colpita e ripresasi più volte.
Cairano in cima, meta del nostro viaggio, a questo punto ti offre il tempo ti pensare in silenzio a te stesso inserito in questo contesto, e di come questo contesto possa essere il punto di partenza di una nuova pagina per i territori circostanti, punto di nuovo inizio di un mondo diverso dove uomo e natura convivono.
Cairano, fiducioso, intanto alle tue spalle ti protegge silenziosamente tra la maestosità del campanile e delle sue strutture religiose, con i suoi due livelli di strade parallele che lo fanno sembrare il luogo ideale dove vivere sensazioni da portare a casa orgogliosamente.
Il viaggio è una sensazione da vivere, per imparare come si fa Cairano è il posto giusto.
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