Un solo est… per Bucarest

pubblicato su Selacapo.net

I nostri balzi continuano in un’Europa che sembra essere così lontana, ma che a volte ti ritrovi dietro l’angolo del tuo divano…

E’ anche così che nasce l’idea di un viaggio: mentre guardi la tv, magari sgranocchiando noccioline, giri lo sguardo e la nuova destinazione è davanti ai tuoi occhi, come per magia… tra le pagine di una storia scritta nei libri della tua enciclopedia… e ti capita magari di trovare Transilvania e la storia di Dracula e decidi che è li che devi andare.

E’ così che scopriamo la Romania… è così che scopriamo Bucarest, come un libro chiuso tutto da leggere provando a succhiare la linfa vitale del sangue della città.
Un libro che ovviamente inizia dall’indice. Un indice che sottolinea la parola mistero: mistero della storia, del socialismo e dei casermoni, delle strada larghe e dei castelli, il mistero insito nella grande voglia di modernità della gente.
Qui si assaggia l’Europa che corre! L’Europa delle opportunità!
Nel primo capitolo ci trovi la voglia di scoprire una terra diversa, avvolta nell’alone di rosso che caratterizza la sua storia, e scopri immediatamente che è così: la città è dell’est, fatta di sprazzi di modernità rinchiusa in dormitori altissimi, strade immense e spazi ampi, vecchi filobus di produzione sovietica, il tutto uniforme.
Nel secondo capitolo inizi a comprendere il peso che questa gente si porta dietro, di un passato che è alle spalle e che si ritrova tutto nel Palazzo del Parlamento, costruzione assurda che sovrasta questa città (il secondo palazzo più grande del mondo dopo il Pentagono!) che vuole volare in Europa. Ci trovi però, anche la voglia di guardare al futuro, magari in un parco dedicato ai padri fondatori dell’Unione, con immense teste anche di nostri connazionali illustri…
Respiri la felicità e la gratitudine di questo popolo per l’opportunità concessagli.
Nel terzo capitolo inizi a pensare “ma perché sono venuto qui?”. Una città cantiere che i fondi comunitari stanno trasformando un una città moderna che pian piano vuol cambiare colore passando dal rosso al blu europeo.
Quindi prendi un’auto e torni al primo capitolo, alla voglia di scoprire una terra diversa, soprattutto la terra del Conte.
Ma questo Conte poi, era davvero assetato di sangue? Si lo era… impalizzava i prigionieri barbaramente facendoli morire dissanguati. La Transilvania ti impressiona appena ci pensi.
Ti accorgi però che quel Conte assetato di sangue ha fatto la fortuna di queste terre nebbiose, fredde e dove la cioccolata calda ha un sapore 200 volte migliore rispetto al sud Europa.
Nella terra dei castelli ti vendono un castello per casa del Conte, dove il Conte non ha mai messo piede, come un parco giochi: una Draculand. La vera tomba del Conte è in un altro luogo, in un monastero a Snagov (distante 156 km), raggiungibile solo attraversando un lago in una barchetta di legno affittata dai pescatori del luogo…. E dove solo i turisti sprezzanti del pericolo osano.
Molti preferiscono Draculand…
Il Conte però era un eroe nazionale che veniva chiamato Dracul (cioè diavolo) per l’ordine dei cavalieri a cui apparteneva, e oggi, per colpa di uno scrittore irlandese è famoso per tutt’altro.
Il mistero è anche questo… fatto di leggende e storie che mettono i brividi.
Nell’ultimo capitolo il tuo viaggio si infittisce ancor di più di mistero nella notti di Bucarest, dove nei locali la mattina non arriva e il portafoglio sembra non svuotarsi mai…
Dopotutto, se Dracula bazzicava questi luoghi un buon motivo ci sarà!
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