#MyIrpiniaTour a Morra De Sanctis, patria del baccalà.

La seconda tappa del #MyIrpiniaTour è stata molto semplice. Morra De Sanctis è un paese vicino ed amico e da tanto avevo intenzione di provare il suo piatto principe: il baccalà durante la Sagra. Sembra strano ma è così, in piena Alta Irpinia abbiamo un’eccellenza legata al mare: questo piccolo centro è rinomato perché preparano bene questo piatto, e durante il mio tour ne ho avuto la conferma.
Questa volta, dopo vari inviti, mi sono addentrato alla scoperta della tradizione solo e scortato dai Morresi. Qui non devi mai chiedere perché ti arriva tutto e subito, sopratutto durante questi periodi. 
E allora ad accogliermi trovo l’amico Gerardo Di Pietro che mi invita a prendere parte alla festa, a provare il famoso baccalà alla “ualanegna” condita da ottimo vino. Insieme a lui ci ritrovo anche Donato Caputo e il grande Rocco Di Paola alla cassa.
L’atmosfera è familiare ai piedi del Castello Biondi che sovrasta il centro e sotto gli occhi vigili del buon Francesco De Sanctis. Morra infatti è il paese che ha dato i natali al famoso letterato, ci possiamo trovare la casa della famiglia insieme a tanti reperti e documenti che ne hanno segnato la sua storia. Ben tenuto e dalle grandi potenzialità questo Castello, dove abbiamo anche la sede dell’Università telematica Guglielmo Marconi. Di giorno lo spettacolo dall’alto è assicurato ma io decido di concentrarmi sulla sagra, questo è l’obiettivo della serata.
Baccalà alla “ualanegna”
Mi arriva il piatto fatto di verde, rosso e bianco (forse è patriottismo o forse solo peperoni verdi, rossi e baccalà bianco) e mi ci fiondo dentro, anche perché sono già le 23.00, e sono senza cena.
Gerardo e Donato mi riempiono di domande sul cosa ne pensi mentre mi versano vino, che qui in Irpinia è un must. Gli rispondo che non c’è nulla da dire, tutto ciò che viene detto su questa pietanza è confermata, un sapore semplice di prodotti irpini mixati con baccalà ed esperienza pluriennale presente nella preparazione.
Il vino scorre, il baccalà finisce, il sindaco ringrazia i presenti e il presidente della Proloco si scusa per la pioggia che prima ha messo a rischio la serata. Io mi godo il tutto pensando a quanto questo piccolo centro sia più popolato d’estate quando tornano i suoi numerosi emigranti che in inverno, quando purtroppo il freddo punge e la gente sta a casa.
Donato intanto si alza, ha in serbo sorprese e io lo sò. Gerardo invece, seduto di fronte a me, parla e parla di argomenti che spesso affrontiamo, di politica, giovani, opportunità. Lui con i problemi della gente e di questa Alta Irpinia ci macina chilometri tutti i giorni essendo amministratore.
Quando ritorna Donato ci interrompe con cavatielli bianchi ai fagioli e pancetta, con un’altra bottiglia di vino. Lo guardiamo, facciamo un sospiro di sollievo e l’argomento torna ad essere la sagra (per fortuna), i prodotti tipici, chi e come ha preparato il piatto. Ne conosco i particolari, ne apprezzo i sapori e gli odori, sono felice della serata e di queste cose così vicine che non conoscevo.

Cavatielli Bianchi
Tutto è tranquillo, anche la tarantella in sottofondo suonata dei miei amici compaesani, il vino scorre e i piatti anche. Decidiamo che è giusto fare un giro e salutare altri amici. 
Vedo indaffaratissimo Francesco Pennella, Presidente della Proloco, lo saluto e lo lascio lavorare, la gente da sfamare è tanta. Mi ritrovo al bar e ne saluto altri, chiacchiero e non pago nulla: a Morra è così, l’ospite è ospite! Come in tutta l’Irpinia.
La serata passa velocemente tra chiacchiere, saluti e sguardi verso particolari di un paese che conoscevo di giorno e che mi ha sorpreso in festa, con colori, luci e sapori che sono tutti da scoprire. 
Il #MyIrpiniaTour prosegue bene anche se dopo tutto quel cibo ho avuto difficoltà a dormire e digerire, ma questo lo avevo messo in conto.
Stasera tocca a Frigento come da Calendario aggiornato su Facebook. Sono proprio curioso di vedere cosa la nostra Antonellina ci proporrà, di provare questi pizzilli di cui mi ha raccontato per un mese intero.
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