Categoria: Turismo
Il nuovo bando MIBAC per reti d’impresa turistiche. Grande opportunità?
- volte alla riduzione dei costi delle imprese facenti parte della rete attraverso la messa a sistema degli strumenti informativi di amministrazione, di gestione e di prenotazione dei servizi turistici, la creazione di piattaforme per acquisti collettivi di beni e servizi;
- che migliorino la conoscenza del territorio a fini turistici con particolare riferimento a sistemi di promo-commercializzazione on line;
- di promo-commercializzazione che utilizzino le nuove tecnologie e, in particolare, i nuovi strumenti di social marketing;
- e strumenti di promo-commercializzazione condivise fra le aziende della rete finalizzate alla creazione di pacchetti turistici innovativi; promozione delle imprese sui mercati esteri attraverso la partecipazione a fiere e la creazione di materiali promozionali comuni.
http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/index.html#&panel1-1
E se i giovani si interessano di turismo – Gli Stati Generali della #Cultura e del #Turismo
Sembra che i giovani non vogliano occuparsi del turismo, un settore di cui troppo spesso se ne parla, ma fin troppo spesso non si fa nulla.
Ci sta provando il Forum Nazionale dei Giovani con l’ennesima iniziativa che merita senza dubbio una citazione e, secondo me, maggiore considerazione: gli stati generali della cultura e del turismo e la relativa consultazione online sul settore che si sta svolgendo dal 4 ottobre.
Google Plus – questo sconosciuto così importante per il turismo.
Un potenziale fatto di tasti G+, cerchie, recensioni, foto di alta qualità, tutti divenuti fondamentali sopratutto nel turismo, un settore che dal mondo di internet ha subito i principali stravolgimenti.
In questo settore funzioni come il nuovo motore di ricerca Google Hotel Finder, le opzioni di Google Local Carousel, e sopratutto le recensioni degli utenti stanno diventando indispensabili.
Esserci su Google Plus significa esserci nel maggior motore di ricerca al mondo.
La questione infatti è estremamente semplice: se foste voi in Google chi preferireste tra una pagina Facebook e una pagina Google plus? Io la seconda, e vi assicuro che è così, Google preferisce Google.
E’ dunque ovvio che per essere meglio indicizzati (ovvero per avere una migliore posizione nei risultati del motore di ricerca) bisogna avere almeno una pagina su Google Plus.
E’ una grande possibilità offerte alle piccole, medie o grandi imprese, che deve però essere saputa sfruttare, sopratutto per le imprese turistiche.
In questo senso una grande influenza la danno le recensioni su Google, anche se per ora Tripadvisor è ancora il principale punto di riferimento.
Google però ci sta provando e sta introducendo strumenti che sostituiranno Tripadvisor e anche Booking.com.
I segnali ci dicono che bisogna investire su Google Plus e i risultati del lavoro di oggi ci vedrà precursori in futuro. Un lavoro certosino fatto di info, contatti, foto, cerchie, targhettizzando i clienti, ma è soprattutto spingendo sulle recensioni che avremo il nostro “plus”.
La recensione è solo il punto di partenza di una catena che coinvolge tutte le cerchie di chi l’ha scritta. Raggiunge gli amici e le cerchie che hanno gli stessi gusti. Permette di avere un vantaggio su chiunque cerca informazioni rispetto all’oggetto della ricerca.
Proprio Google Hotel Finder (lo strumento che permette di ricercare gli hotel su google) mette ai primi posti le strutture alberghiere che hanno recensioni con un punteggio più alto.
Il Ministro Bray ci chiede una mano. Grazie ad Internet.
Segno che i tempi sono davvero cambiati? I ministri ci ascoltano e sopratutto colgono quello che il settore gli chiede?
E questo oggi è possibile solo grazie ad internet e ai suoi strumenti nei quali questo Ministro sta fortemente credendo. E allora aiutamolo se vogliamo davvero credere in questo nostro immenso patrimonio artistico italiano che sembra essere uno dei punti fondamentali da cui ripartire per una rinascita.
(Giornata mondiale Turismo #WTD2013). L’acqua, questa grande risorsa turistica.
pubblicato su io ho un sogno Blog
Oggi è la giornata mondiale del Turismo e l’Organizzazione Mondiale del Turismo ha scelto per l’occasione un tema fondamentale legato al futuro dello stesso.
Libro Bianco dell’Italia turistica: Federturismo propone.
“Manca una strategia di fondo, manca collaborazione, mancano reti di imprese e manca anche una governance efficace ed efficiente L’organizzazione del sistema turistico è infatti caotica, disomogenea e con un approccio fortemente burocratico, non in linea con la domanda e il mercato turistico attuale”.
In particolare:
– la politica e le amministrazioni devono avere una leadership, è necessario sopperire alla carenza di politiche di gestione e sviluppo turistico così come di destination management:
– è necessario armonizzare e rendere omogenea la legislazione turistica;
(Nuove frontiere). Il turismo digitale della #NottebiancaTW
L’avvento dei social network ha cambiato il nostro mondo e soprattutto ha cambiato il turismo e le modalità di fruizione della cultura.
Siamo arrivati al punto che l’online è nella nostra vita, che un bene culturale lo si può fruire ovunque si viva e che anche la cultura può viaggiare su Twitter.
Ma l’idea geniale è venuta a Fabrizio Todisco con #Invasionidigitali nell’aprile scorso.
L’iniziativa prevedeva l’organizzazione di diversi mini-eventi (invasioni) presso musei e luoghi d’arte italiani e si rivolgeva a blogger, instagramer, appasionati di fotografia e a qualsiasi persona attiva sui social media.
L’obiettivo era quello di diffondere la cultura dell’utilizzo di internet e dei social media per la promozione e diffusione del nostro patrimonio culturale.
Insomma, promozione gratuita per tutti, con l’aiuto di tutti.
Domani si replica e si riparte con la prima #NottebiancaTW, un nuovo modo di diffondere qualsiasi cosa che sia culturale attraverso Twitter. Il tutto puntando sulla partecipazione di tutti per valorizzare i nostri luoghi, un esempio concreto di come vanno usati i social network.
Gli organizzatori invitano a preparare il caffè e a vivere la prima Notte Bianca su Twitter, uscendo a liberare cultura.
Partecipare è semplicissimo, basta seguire le tre regole descritte sul sito domani dalle 19.00 alle 6.00 del mattino:
- condividi su Twitter argomenti di cultura, poesia, musica, teatro, destinazioni, luoghi, brani di jazz, rock, pop, folk, fotografie che lasciano gli occhi spalancati…utilizza l’hashtag #NotteBiancaTw e associa l’hashtag dell’argomento che stai condividendo specificandone il genere.
Ad es. Se parlate di poesia #NBTWpoesia o di musica #NBTWmusica e così via.
- condividi la tua posizione, stampa questa pagina , scrivi con un pennarello il luogo dove ti trovi, scatta una foto e condividila utilizzando l’hashtag #laculturanondormemai.
- invadi nuovamente i luoghi di cultura della tua città, ovunque ti trovi invita un pò di persone e per una notte ridiamo vita a #invasionidigitali utilizza il tag e condividi su facebook, twitter, instagram, pinterest & google plus i tuoi contenuti in tempo reale.
La nuova frontiera del turismo e della cultura è questa, l’online sempre più reale, sempre più da vivere.
Ecco il sito dell’iniziativa:
http://www.invasionidigitali.it/
Caro Ministro Bray…. Cosa si può fare per il turismo in Italia?
Massimo Bray. Ministro del turismo, dei beni e delle attività culturali |
L’Irpinia, la Costiera e il matrimonio turistico (che non s’ha da fare)
La Regione Campania genera circa 12 milioni di arrivi di turisti annui, di questi solo l’1,5 percento arrivano nella provincia di Avellino. Strutture ricettive poche e di basso livello, assenza di servizi di accoglienza di base e grandi distanze tra località, unite alla scarsa qualità dei trasporti pubblici fatiscenti, di certo non contribuiscono alla crescita dei numeri nel settore.
Gli investimenti fatti, soprattutto nei grandi eventi, non sono stati sufficienti in questi anni. Tanti e mal coordinati, privi di un obiettivo di fondo e senza logica programmatica.
La provincia di Avellino ha da sempre rappresentato una realtà diversa da Napoli e dalla costa: senza mare, pochi attrattori di grande rilievo, clima diverso e sopratutto origini storiche e quindi storia diversa. E’ chiara anche la necessità di interventi diversi. Tutto ciò che un turista vede a Napoli, Salerno, Pompei, in Costiera Amalfitana è unico al mondo e non replicabile: storico, culturale o naturalistico che sia.
Avellino e provincia invece sono altra cosa, sono aree dove non è presente nulla di storico in particolare, con caratteristiche e peculiarità che muovono turisti di altro genere, con altre motivazioni.
Ciò che è nell’immaginario del turista costiero campano è legato all’immagine del sole, del mare, alla grande storia millenaria di Napoli. Elementi che creano, alla base, delle motivazioni al viaggio completamente differenti dalle motivazioni di un potenziale turista della provincia di Avellino.
Avellino non è tutto ciò, e tentare di “trascinare” i turisti costieri nelle aree interne è esperimento arduo, ma soprattutto negli anni si è rivelato fallimentare. Alla base degli scarsi risultati c’è stata certamente un’errata valutazione non solo dell’assenza di un rapporto turistico tra province, per cui è molto difficile spostare flussi dalla costa all’interno, ma anche dei bisogni dei turisti delle aree costiere, che nella maggioranza dei casi non trovano soddisfazione nel visitare le aree interne.
Dunque il problema è diverso. Spostare masse di turisti demotivati rispetto alla visita di una località è sbagliato. È sbagliato spingere turisti verso luoghi che non sono nell’immaginario del loro viaggio e che non sono nelle motivazioni del viaggio stesso.
Dunque è chiaro che Avellino e la sua provincia non possono prescindere dal Napoletano e dalle zone costiere se vogliono vedere crescere i propri arrivi. È l’Irpinia che deve costruire il proprio turismo sulle proprie caratteristiche, promuovendosi per quello che è e generando motivazioni di viaggio nei potenziali turisti.
Ma quali sono le caratteristiche dell’Irpinia e quali turisti può intercettare?
L’Irpinia oggi ha una grande opportunità: la crisi. In genere le crisi generano nuovi modelli di comportamento e consumo, e generalemente lo fanno anche nel turismo e nei turisti. Il turista, infatti, investe due elementi importantissimi in una vacanza: tempo libero e denaro. Elementi che in situazioni di crisi diventano ancora più importanti. Allora è necessario restituire valore alla vacanza e alla genuinità della stessa.
In questa situazione se la provincia di Avellino vuole creare turismo deve trovare in sè stessa le risorse e le capacità, non sperare in altri e in flussi turistici di altra natura. La nuova domanda si muove verso la ricerca della gastronomia genuina, verso la qualità dell’accoglienza, l’unicità e la semplicità. Tutte caratteristiche insite nell’Irpinia.
A ciò vanno aggiunti elementi quali la sicurezza, la qualità dell’ambiente naturale e la componente della scoperta.
L’Irpinia, sul panorama turistico nazionale e internazionale, dal punto di vista del turismo, è semisconosciuta, quindi lavorare sul viaggio della riscoperta è un ulteriore tassello da riempire, insieme con gli elementi individuati in precedenza.
Le nuove motivazioni si basano sulla ricerca del vero con una grande componente umana, in cui sono assenti standardizzazioni e presenti sempre più personalizzazione e specificità dell’offerta. E’ chiaro quindi che c’è bisogno di un ambiente naturale dove poter svolgere tutte queste attività, con un necessario coinvilgimento della comunità in questo processo dove il coordinamento del territorio è l’elemento fondamentale che spetta alle istituzioni.
L’Irpinia non ha bisogno di azioni complicate, di grandi eventi e infiniti investimenti, ma semplicemente di convincere le popolazioni a fare azioni, mettendosi in gioco, sulle proprie caratteristiche e non sperando in altri. E’ necessario accompagnare un territorio che è fatto di migliaia di comuni e comunità, educandolo al turismo e i cui risultati non si vedranno immediatamente, ma nel tempo.
La cultura turistica viene dal lavoro costante in questo senso, e solo lavorando la si potrà creare. Questo è ciò di cui l’Irpinia ha bisogno, anche dimenticandosi della costa e di Napoli.