Da
Praga a
Calitri il nostro viaggio continua in un’Europa che mostra mille volti. A circa 1500 km da Praga e a 28 da Caposele, tra un aereo e un’automobile, la nostra rubrica si sposta nei meandri dell’Irpinia più alta, probabilmente la capitale dell’Irpinia più alta: Calitri.
E’ qui che trovi l’Irpinia che non ti aspetti tra un pizzico di svago e un’enormità di colori del più famoso arco al mondo che, secondo la legenda, al termine nasconde il rinomato tesoro.
Calitri è rappresentata da un labirinto di angoli, stradine, scalinate e colori: un centro storico che si articola tra portali in pietra, simpatiche loggette, panoramiche arcate, palazzi delle famiglie illustri che anticamente abitavano il paese datati al XVIII secolo, grotte profonde e suggestive. Un fenomeno ottico, non metereologico, che porta alla visione di un mosaico multicolore.
Un arcobaleno ad est… est… est!
Un angolo d’Irpinia, tesoro che il folletto della legenda ha voluto posare qui tra ceramiche ed elementi unici di un terra riposante e stupenda, un tesoro tutto da trovare.
Il sogno del tesoro dell’arcobaleno è dappertutto….
Tra l’azzurro caratteristico del cielo sopra il Borgo Castello abitato fino al 1980…un recupero del passato fatto all’interno di un centro moderno e accogliente…un misto tra passato e futuro sovrastante il paese dove vivere mezza giornata con il fiato sospeso.
Con il giallo rappresentante la vivacità dell’ambiente che ti circonda quando attraversi le arcate e i vicoli intrecciati del centro storico…tra case dell’ottocento e case del duemila…in una cornice di stili e costruzioni sovrapposte nel tempo che ti lasciano di stucco…appunto!
Nel violetto delle sculture disseminate nel centro storico, posate da un gruppo di artisti spagnoli. Un museo all’aperto dove innovazione e tradizione si fondono senza stravolgere la realtà…. Ma che contribuiscono a comporre l’arcobaleno di colori mentali…questi spagnoli!
Nascosto nell’arancione delle ceramiche che qui hanno una tradizione millenaria…luogo di produzione di importanti opere raccolte minuziosamente nel “classico museo” tra una varietà di reperti.
Concentrato nell’intenso rosso…. Del piatto tipico del centro, “le cannazze”. Squisita pietanza di ziti spezzati conditi con ragù di carne mista, che non puoi far a meno di assaggiare quando, camminando per il centro ne senti l’odore in ogni angolo colorato e su ogni scalino… che sia esso dell’800 o del 500…
Nel verde che non c’è!!! Quello dell’Irpinia che non ti aspetti si presenta qui…nel borgo inserito nelle
migliori località al mondo dove andare in pensione! Non certo un paradiso del divertimento…ma un paradiso per gli irpini alla ricerca del tesoro dell’arcobaleno…
Soprattutto nell’indaco. Il colore che in realtà non esiste, una sfumatura di viola aggiunta per arrivare al numero perfetto di colori per l’arcobaleno, il sette…che a Calitri è senza dubbio rappresentato dalla sensazione che ti attraversa al termine della passeggiata nel centro che ti fa pensare… “ma qui l’uomo cosa è stato capace di fare?”… Il settimo elemento che completa tutto l’arco dei colori che ogni visitatore crea in se in questo luogo.
Vi renderete conto che il tesoro della legenda lo avete trovato qui, dove la storia è presente in tutte le sue forme edilizie, che un irpino non solo deve conoscere, ma imparare a respirare… almeno per sentire la sensazione di essere ricchi per un giorno, o essersi arricchiti dentro, come la legenda forse vuole dire…